E' un progetto istituito per accompagnare e sostenere dal punto di vista economico e logistico, famiglie in situazioni di disagio sociale i cui bimbi necessitano di cure pediatriche particolari.
Il progetto Bambini Senza Frontiere nasce nel 2007, con lo scopo di aiutare famiglie italiane e straniere, che hanno necessità di dare ai loro bambini cure pediatriche particolari, impossibili da ottenere nella loro regione o nei loro paesi di origine. Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) provvede alle cure mediche e chirurgiche dei bambini italiani mentre l'Assessorato Regionale della Sanità della Regione Lombardia, con delibere specifiche, si può far carico delle cure mediche e chirurgiche per i bambini stranieri. In alcuni casi in cui la Regione Lombardia non riesce a provvedere, Cieli Azzurri Onlus cerca di coprire le spese necessarie. Poiché per le famiglie con scarse risorse economiche restano scoperte le spese di viaggio e di soggiorno a Milano, spesso assai gravose per la durata dell'assistenza, per non privare i piccoli pazienti del sostegno psicologico dei loro famigliari, Cieli Azzurri Onlus si fa carico di queste esigenze cercando di migliorare la qualità di vita di tutto il nucleo famigliare, in un momento così drammatico e traumatizzante della loro vita.
Gli aiuti effettuati tramite il progetto, abbracciano quasi tutti i continenti, evidenziandone appieno lo spirito senza frontiere. A titolo di esempio, ricordiamo che sono state assistite:
- presso l'Ambulatorio di Medicina Fetale dell'Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi, tre famiglie di varie regioni italiane, per gravidanze gemellari monocoriali.
- presso l'Unità di Chirurgia Pediatrica della Clinica Mangiagalli, due bambine provenienti dall'Uganda e dall'Ecuador, per il trattamento di gravi malformazioni, una famiglia marocchina per problemi legati ad un raro difetto genetico ed una bambina della Ucraina per una grave patologia ortopedica.
L'ultimo caso preso in carico da Cieli Azzurri nell'ambito di questo progetto, è quello di un bimbo Moldavo (chiamato Tomasino per motivi di privacy) con una grave malformazione all'esofago e alla trachea che gli impedisce di alimentarsi normalmente e che mette a rischio la sua vita futura. Per maggior dettagli vedere l'articolo
Una vita pronta a prendere il volo Tramite "Bambini senza frontiere" si riesce anche a favorire lo scambio di personale medico e sanitario tra strutture pediatriche di eccellenza, comunitarie e di altri paesi, con lo scopo di acquisire conoscenze d'avanguardia e tecniche più innovative.
La più significativa esperienza in questo campo è il gemellaggio nato tra la Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e il Red Cross Children's Hospital di Cape Town.
Gemellaggio tra Milano e Cape Town
Nel giugno 2009, è stato siglato un Protocollo di gemellaggio e cooperazione tra la Fondazione Policlinico Mangiagalli e il Red Cross Children's Hospital di Cape Town.
L'obiettivo è quello di fornire,presso il Red Cross Hospital, ai neonati con problematiche chirurgiche,un servizio di "follow up clinico", cioè un'assistenza specialistica adeguata alle terapie a cui sono stati sottoposti nei loro primi giorni di vita.
Il Red Cross è un centro di eccellenza pediatrica, ma non dispone al momento di una unità di terapia sub-intensiva neonatale, pertanto i piccoli pazienti, superata la fase acuta, vengono trasferiti in strutture esterne che non riescono però a garantire la frequenza e la qualità dei controlli post operatori necessari soprattutto per molte patologie presenti in Sudafrica, tipo l'HIV o per malformazioni congenite non rivelabili in gravidanza, data l'assenza di diagnosi prenatale.
Questo progetto, sostenuto dalla Regione Lombardia e da Cieli Azzurri, mette a disposizione dell'ospedale sudafricano l'esperienza e le conoscenze dei medici della Clinica Mangiagalli e permette agli stessi di operare in un centro di altissimo livello e confrontarsi con patologie ormai scomparse in Europa e in Italia.